Scarpe rubate da Berluti, vendute online: 2 dipendenti alla sbarra

Scarpe rubate da Berluti, vendute online: 2 dipendenti alla sbarra

Scarpe rubate da Berluti in vendita online a metà prezzo. Colpevoli: 2 dipendenti del calzaturificio appartenente al gruppo LVMH e una terza persona che si occupava della commercializzazione digitale. Sequestrate 131 paia di scarpe e quintali di pellame pregiato per un valore di oltre 400.000 euro. L’attività illecita durava da almeno 2 anni e che potrebbe essere, dicono gli inquirenti, solo la punta di un iceberg.

Scarpe rubate da Berluti

Lippomano”, questo il nickname sul web, vendeva scarpe Berluti a metà prezzo. Gli annunci pubblicati negli ultimi 2 anni hanno insospettito il calzaturificio ferrarese. Il quale, secondo Il Resto del Carlino (da cui è tratto lo screenshot nella foto), prima ha attivato il servizio di sicurezza interno e, poi, si è rivolta a un’agenzia di investigazioni privata. Risultato: le scarpe non erano fake, ma autentiche. A questo punto, Manifattura Berluti ha sporto denuncia ai Carabinieri che, dallo scorso febbraio, hanno avviato le indagini online.

2 dipendenti alla sbarra

I Carabinieri sono riusciti a risalire prima al venditore, poi ai suoi fornitori. In totale, 3 persone nelle cui abitazioni le Forze dell’Ordine hanno rinvenuto (e restituito ai legittimi proprietari) 131 paia di scarpe e 2 quintali di pellame pregiato per un valore di oltre 400.000 euro. Secondo gli inquirenti, i 2 dipendenti di Berluti (un uomo e una donna), rubavano scarpe e materiali dal proprio posto di lavoro. Un terzo, invece, si occupava della vendita online. L’attività illecita durava da 2 anni con un giro di affari stimato “in diverse centinaia di migliaia di euro”. A quanto risulta, però, l’attività di indagine dei Carabinieri non è ancora conclusa e potrebbe riservare ulteriori sviluppi. (mv)

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