L’annuncio dell’Eliseo è del 30 maggio: la Francia mette sul piatto 340 milioni di euro per sostenere progetti di formazione degli artigiani. Stando a quanto riporta la stampa locale, il governo ha individuato 281 figure professionali utili alle filiere del lusso, dell’architettura e della conservazione del patrimonio. Tra queste ci sono, tra gli altri, i mestieri della concia, della gioielleria e dell’ebanisteria.
Investimenti per 340 milioni di euro
Le imprese manifatturiere di Francia e Italia si trovano in una situazione simile. Sono tra la pressione della domanda dei grandi brand, da una parte, e la difficoltà di soddisfare i volumi produttivi, dall’altra, per mancanza di manodopera. Tant’è che all’annuncio dei finanziamenti dal Comité Colbert, associazione che raggruppa le imprese del lusso, esprimono soddisfazione. A noi, che leggiamo la notizia al di qua delle Alpi, ci sorprendono due cose. La fattività, innanzitutto. Ma anche gli importi. Qui si parla del DDL made in Italy da dotare di “oltre un miliardo” per sostenere una moltitudine eterogenea di attività. Dal liceo agli investimenti strumentali, passando dalla lotta alla contraffazione alle etichettature. A Parigi mettono 340 milioni (un terzo del tesoretto italiano, ancora da reperire) solo sulla formazione. Chapeau.
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