“Il reshoring è sempre stato nei nostri pensieri da quando, anni fa, abbiamo dovuto migrare nei Paesi dell’est, a scapito della parte produttiva presente al nostro interno”. La voglia di tornare “a casa”, Gabriele e Katia Maritan (nella foto), titolari del calzaturificio di Dossobuono di Villafranca (Verona) fondato dal padre Giancarlo nel 1995, ce l’hanno fin da quando l’Italia l’hanno lasciata. Nell’ultimo anno, però, il rientro della parte produttiva delocalizzata in Romania e Moldavia si è fatto più intenso. “Questa scelta è stata ponderata e motivata, sulla base di una crescente richiesta da parte della nostra clientela” prosegue Katia, spiegando che il reshoring serve soprattutto a rispondere a una nicchia di mercato molto attenta alla qualità dato che il calzaturificio Maritan lavora sia per conto terzi sia con sette marchi di proprietà. “A breve termine i numeri sono quelli di un produzione di nicchia, dato anche il prezzo più alto rispetto al resto delle produzioni” sottolinea la titolare del calzaturificio. Perché bisogna fare i conti con clienti che chiedono qualità, quindi made in Italy, ma che al contempo stanno molto attenti alla spesa. Allargando lo sguardo sulla tendenza al rientro verso l’Italia, comunque, Katia Maritan spiega di aver “sentito anche di altre aziende che piano piano stanno tornando in Europa e anche in Italia”, considerato anche il fatto che “purtroppo la delocalizzazione degli anni scorsi ha portato a una diminuzione degli addetti impiegati nel settore, senza considerare la quasi totale mancanza di ricambio generazionale”. (art)
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