Nell’esercizio chiuso lo scorso 31 gennaio il brand calzaturiero britannico Clarks ha incrementato le vendite dell’8%, arrivando a 1,7 miliardi di sterline (1,96 miliardi di euro), ma subendo una pesante contrazione degli utili, scesi del 43% a 20 milioni di sterline (23,1 milioni di euro). Colpa di Brexit? Non solo: questo ultimo esercizio, infatti, sembra la fotocopia del precedente chiuso con un aumento del fatturato del 2,6%, ma utili operativi in calo del 65%. Il 2016, dunque, rappresenta il quarto anno consecutivo in cui i profitti segnano una riduzione. Risultati che hanno suggerito al produttore e retailer britannico di riorganizzarsi, tagliando 170 dipendenti negli uffici britannici e USA dopo la fusione dei servizi di marketing e prodotto di entrambi i mercati. Altri 60 sono a rischio nel quartier generale inglese, a Street, nel Somerset, dove sono impiegati oltre 1.000 dipendenti. L’azienda ha commentato i numeri dell’ultimo esercizio fiscale definendolo “un momento di transizione e sfide significative, con la redditività colpita dalle condizioni di trading “difficili” dopo il referendum dell’UE, le elezioni statunitensi e un rallentamento della crescita economica cinese”. (mv)
TRENDING