Trump congela per 90 giorni la trade war (tranne contro la Cina)

Trump congela per 90 giorni la trade war (tranne contro la Cina)

La guerra commerciale che gli USA hanno scatenato il 2 aprile con una certa enfasi conosce il 9 dello stesso mese la prima grande tregua. Il presidente Donald Trump congela per 90 giorni l’escalation tariffaria prevista per tutti i partner commerciali, dando seguito ad alcune indiscrezioni circolate nei giorni precedenti. Questo non vuol dire che intanto gli USA non applicheranno più tariffe all’import, ma che le livellano per tutti al 10%. Trump, in ogni caso, non esenta la Cina, contro la quale al contrario alza il balzello al 125%. Le Borse tirano un sospiro di sollievo dopo giorni di sedute tremebonde. Le cancellerie si mettono al lavoro per arrivare a negoziati proficui.

Trump congela per 90 giorni la trade war

Dunque, stando a quanto detto dallo stesso Trump (in foto) la sola introduzione delle barriere doganali è bastata per riportare i partner globali a più miti consigli: quindi ora la sospensione della trade war è utile ad aprire i negoziati. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha accolto con favore l’annuncio: “È un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”. Bruxelles, riporta ANSA, non ha intenzione di correre: valuterà il da farsi in stretta consultazione con gli stati membri e l’industria. Di certo, diventa nello stretto giro meno fosco l’orizzonte operativo delle imprese comunitarie della pelle, per le quali si era prospettato un balzello in dogana tra il 20 e il 25% a seconda della tipologia di prodotto.

 

 

Più o meno contenti tutti, tranne Pechino

Sono stati il tracollo delle Borse, sostengono in molti, e in particolar modo dei titoli di Stato USA, a convincere Trump a mitigare la propria posizione. Ora i mercati azionari reagiscono positivamente alla tregua, seppur mantenendo una posizione cauta proprio perché la situazione non è definitiva aperta a ulteriori novità. Soprattutto sul fronte del Pacifico. Washington ha deciso di rincarare la dose contro la Cina, colpevole di aver subito approvato misure di rappresaglia. “Non accetteremo mai pressioni estreme e bullismo da parte degli Stati Uniti”, è la risposta della portavoce del ministero del Commercio cinese He Yongqian. Pechino, che ha svalutato lo yuan ai minimi dal 2007, invita Trump a “incontrarsi a metà strada”: “se insiste nel seguire la propria, lo farò pure la Cina fino alla fine. Non c’è vincitore in una guerra commerciale e il protezionismo è una strada a senso unico”.

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