Dovrebbe essere un bilancio, ma assomiglia più a un bollettino di guerra. La filiera della pelle della Tunisia ha visto chiudere circa 300 aziende e 40.000 posti di lavoro andare in fumo. Sono i numeri riportati dal segretario generale di UGTT (la piattaforma sindacale del lavoro) durante l’assemblea della federazione Tessile, Abbigliamento, Concia e Calzatura del Paese. Le difficoltà dell’area pelle sono un problema di tutti, è la sua tesi riportata dalla stampa locale, perché il settore contribuisce al 3% del PIL nazionale. Se ben amministrato, con un quadro normativo favorevole agli investimenti e all’innovazione, la filiera potrebbe riguadagnare una cifra di addetti compresa tra le 20-25.000 unità.
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