Più ricavi, ma gli utili non arrivano, quindi aumentano le chiusure. Marks & Spencer, primo rivenditore di abbigliamento nel Regno Unito, ha chiuso al 31 marzo scorso l’esercizio fiscale annuale con ricavi a 10,71 miliardi di sterline (12,2 miliardi di euro), lo 0,7% in più rispetto ai precedenti 10,62 (abbigliamento -1,4%). Crolla l’utile pre tasse, sceso del 62% a 66,8 milioni di sterline (76 milioni di euro circa), dopo che nel 2017 il gruppo aveva registrato utili per 176,4 milioni (201 milioni di euro). Secondo la società il calo degli utili va ricercato in una serie di chiusure programmate. Nonostante questa spiegazione, M&S, che si sta ristrutturando dal novembre 2016, ha deciso di aumentare il numero delle dismissioni previste entro il 2022 passando da 60 a circa 100. Le chiusure si concentreranno su negozi che distribuiscono sia moda che alimentari, afferma il Sunday Times. Nel suo programma di trasformazione, infatti, M&S prevede la chiusura del 25% dello spazio dedicato all’abbigliamento e alla casa per “trasferirlo” sul web. Secondo il ceo Steve Rowe: “Iniziamo a sfruttare la forza del marchio e dei valori M&S per garantirci una crescita sostenibile e redditizia in 3-5 anni “. (mv)
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