Uk: scarpe troppo chiare, espulsa da scuola. USA: le ballerine di colore se le scuriscono a mano

Chi l’avrebbe mai detto che, visti il crescente numero di casi, la calzatura sarebbe diventato un oggetto sul quale costruire pratiche più o meno dichiarate di discriminazione? Dalla Gran Bretagna, per esempio, ecco arrivare l’ennesima notizia che conferma di questo “sospetto”. Dopo lo “scandalo tacchi alti” arrivato in Parlamento (una receptionist di PwC rimandata a casa perché si era presentata al lavoro con le scarpe basse) e il silenzioso divieto a non indossare mocassini marroni nella City, ecco la studentessa espulsa da scuola. Indossava scarpe considerate “non abbastanza scure”. Il padre, un ex poliziotto, si è presentato dal preside: “Sono scarpe eleganti, cos’hanno di sbagliato? Sono d’accordo sul vietare le scarpe da ginnastica, ma qui stiamo esagerando. Davvero dovrebbe cambiarle?” e il dirigente scolastico, inflessibile, ha risposto di sì: «Devono essere nere o scure». Il padre ha deciso che iscriverà sua figlia in un’altra scuola. Negli USA, invece, la questione “scarpe troppo chiare” investe il mondo del ballo. A scatenare la polemica, Chyrstyn Fentroy, ballerina di colore del Dance Theatre of Harlem, che, insieme alle colleghe, contesta il fatto che le scarpette da ballo debbano essere rigorosamente color “carne”, o con tonalità che non arrivano a quella della loro carnagione. Risultato: “Siamo costrette a una tintura manuale”. Chyrstyn Fentroy lo ha mostrato con una foto su Instagram (nell’immagine), in cui dipingeva le mezzepunte delle sue scarpette con un colore acrilico, creato appositamente per lei dai costumisti del Dance Theatre of Harlem. (mv)

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