Nel Regno Unito, per il settimo anno consecutivo, i negozi di moda che hanno chiuso sono stati di più rispetto alle nuove insegne: 5.430 contro 4.534. Il dato arriva da PwC e Local Data Company (LDC), che hanno analizzato il comportamento tenuto nel 2016 dalle catene di retail con almeno 5 punti vendita. Il saldo è in totale 896 negozi in meno, quasi il doppio di quelli persi nel 2015 (498). Di questi 896, 329 sono gli store delle catene in difficoltà: Austin Reed (120 negozi), Store Twenty One (77 insegne) e BHS (132 store). Il vuoto lasciato dai marchi di moda è stato occupato da palestre, negozi di sigarette elettroniche, caffè e ristoranti fast food. Un calo dovuto alle nuove abitudini degli inglesi che nei centri storici delle città si rilassano bevendo un caffè, mentre allo shopping si dedicano online: circa una sterlina ogni 4 di acquisto non alimentare è ora fatto attraverso internet. L’unica categoria di moda che è riuscita ad aumentare i negozi nel Regno Unito lo scorso anno è stata la gioielleria. Il report prevede che nel 2017, nonostante le difficoltà e le chiusure di Brantano, Jones Bootmaker, Agent Provocateur, Jaeger, Banana Republic e American Apparel e Marks & Spencer (quest’ultimo chiuderà presto 30 store), ci sarà un ridimensionamento della tendenza e quindi una minore differenza tra chiusure e aperture. Tra le molte crisi anche un retailer calzaturiero che tiene. È Soletrader, che nel 2016 ha registrato un calo di fatturato dello 0,75% a quasi 45 milioni di euro ma un incremento dei profitti dell’1,5% con l’utile ante imposte a 1,65 milioni di euro. (mv)
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