Di emergenza in emergenza, si è chiusa una settimana che non ha, purtroppo, regalato orizzonti di speranza alla filiera. La crisi bellica in Ucraina non accenna a risolversi e genera apprensioni a tutti i livelli, oltre al dramma umanitario che ha innescato. La tensione sui prezzi rimane, al contempo, altissima, al punto che UNIC – Concerie Italiane ha condiviso con la nostra testata il suo allarme. Per fortuna, ci ha pensato Ferragamo a dare una spolverata al concetto di “futuro” nominando un 26enne direttore creativo. Nomina che, anagraficamente, fa da contraltare alla decisione presa da LVMH di prorogare la deadline del suo CEO da 75 a 80 anni. In altre parole: Bernard Arnault, 73 anni, resterà in carica fino al 2029.
UNIC e i prezzi
“Quotidianamente – spiega Fabrizio Nuti, presidente di UNIC – Concerie Italiane – ci ritroviamo con listini, per esempio di energia e prodotti chimici, che mostrano aumenti fuori da ogni logica. E questo, oltre a generare un allarme enorme e senza sosta, rende incalcolabili i listini delle nostre pelli”. L’allarme dei conciatori italiani alza il tono della sua preoccupazione. Un’apprensione che, tra l’altro, non può tralasciare lo stress derivato della crisi bellica in Ucraina. La quale complica gli approvvigionamenti di un certo tipo di materia prima. Ma, anche, blocca volumi di produzione di conciato destinato ai manifatturieri che, di fatto, non riescono più a vendere in Russia.
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Le fiere e la Russia
Micam, Mipel e TheOneMilano, Russia o non Russia, son riuscite in una certa maniera a tenere botta. Ma, dentro e fuori i loro stand, non si è praticamente parlato d’altro. E noi, che a queste fiere ci siamo stati, abbiamo cercato di costruire una narrazione utile a capire (per quanto possibile) quel che sta accadendo all’industria italiana dell’accessorio moda.
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Lo stilista di Ferragamo
Nel bel mezzo di questo cupo panorama emergenziale, spunta una notizia che ci riporta a una certa normalità. È quella della nomina del nuovo direttore creativo di Salvatore Ferragamo. Dato il modo in cui la griffe ha ribaltato se stessa negli ultimi mesi, il prescelto poteva essere tutto fuorché banale. Nel caso di Maximilian Davis, però, gioca un ruolo fondamentale anche l’età: 26 anni. Ci sono, però, vari altri fattori che rendono la sua nomina mooooooolto interessante e noi vi spieghiamo quali sono.
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