Fino ad ora la materia prima conciaria è rimasta fuori dalla guerra commerciale tra Pechino e Washington. Il prossimo giro di dazi e controdazi tra i due (ex) partner, invece, potrebbe includere anche il prodotto pelle. Lo sostiene USHSLA, l’associazione dei trader statunitensi. La prima mossa è della Casa Bianca, che dal 23 agosto applica imposte del 25% sull’import di beni dalla Cina per 16 miliardi di dollari. Il governo cinese considera, in risposta allo sgarbo statunitense, l’ipotesi di varare nuovi dazi fino al 25% su un range di beni made in the US da 60 miliardi di dollari: nella vendetta trasversale cadrebbe anche la pelle e il prodotto in pelle. Sono in programma incontri tra le diplomazie dei due Paesi per alleggerire la tensione. Ma, scrive ancora USHSLA, l’amministrazione Trump intende rincarare la dose con una nuova lista di prodotti cinesi (per un import complessivo di 200 miliardi di dollari) da colpire. Difficile ipotizzare una schiarita in vista.
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