Vivienne Westwood e Vans firmano una collaborazione… all’ombra del Big Ben. La stilista britannica ha dato vita insieme al brand di calzature alla collezione di sneaker dall’animo rock e punk Anglomania: la pelle è protagonista assoluta. La capsule collection si compone di vari modelli, tra cui le Sk8-Hi Platform Pirate Strap, ispirata allo stivaletto Pirate Boot firmato da Vivienne Westwood nel 1981, a cui sono stati aggiunti una fibbia e un cinturino in pelle conciata al vegetale. L’intera tomaia è in robusta pelle, con un collo imbottito e suola in gomma.
Prima la qualità
La decisione di realizzare in collaborazione con Vans una capsule collection è in linea con la nuova politica sostenuta da Vivienne Westwood, dove la qualità viene anteposta alla quantità per contribuire a una moda sostenibile. La designer britannica, attivista per definizione, ha lanciato da tempo una riforma delle pratiche aziendali fondato sul modello del “buy less, choose well”, come ha raccontato Isabella Tonelli, che per Vivienne Westwood è Corporate Social Responsability Coordinator, lo scorso 17 settembre durante il convegno organizzato a Milano da FEI.
Numeri in calo
Un impegno concreto che porterà i suoi frutti, anche se nell’anno fiscale chiuso al 31 dicembre scorso Vivienne Westwood ha registrato, come riporta Fashion United, una perdita di 2,5 milioni di sterline al lordo delle tasse. Una contrazione significativa se si pensa che l’anno precedente il brand aveva registrato un utile di 1,9 milioni di sterline. Allo stesso tempo il fatturato è calato quasi del 5%, toccando quota 38,8 milioni. Nonostante questo, dall’azienda fanno sapere di avere “grandi ambizioni” e l’obiettivo è quello di “stabilire una presenza migliore in mercati relativamente nuovi come Cina e Stati Uniti, nonché di aumentare le quote di mercato in Europa (in particolare Francia, Italia e Germania) e in Asia”. Per arrivare a tutto ciò è in atto “una revisione delle linee con l’obiettivo di snellire il portfolio“. (art)