Un aiuto contro il carovita. Oltre 2.000 dipendenti in Svizzera e Italia del gruppo Zegna riceveranno nel 2023 un contributo una tantum erogato sotto forma di welfare aziendale. La società comunica che l’importo è per buona parte della platea beneficiaria pari a una mensilità di retribuzione netta.
Contro il carovita
Il gruppo Zegna può vantare, ricorda il Corriere della Sera, di essere già stato protagonista di iniziative del genere. Ha elargito un contributo simile lo scorso ottobre, mentre a gennaio 2022 ha riconosciuto ai dipendenti 1.500 euro in busta paga per celebrare con loro il debutto a Wall Street. Certo, tanta magnanimità si spiega con due argomenti paralleli. Da un lato c’è il problema dell’inflazione, che erode il potere d’acquisto e il tenore di vita dei lavoratori dipendenti. Un contributo una tantum del genere è, quindi, una dimostrazione molto concreta di solidarietà. Ma dall’altro è anche un modo per preservare l’attrattività dell’azienda. I grandi gruppi della moda si fanno concorrenza sulle maestranze, sui talenti e sul personale qualificato a suon di “carinerie retributive”, per così dire. Per rimanere ai casi più recenti, Balenciaga (gruppo Kering) ha riconosciuto ai neoassunti italiani condizioni migliorative rispetto al CCNL, mentre Cucinelli ha promesso innalzamenti di stipendio.
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