Il conto alla rovescia è iniziato ieri a Bruxelles, con una presentazione all’Ambasciata d’Italia e, poi, al Parlamento Europeo. Una duplice occasione nella quale pelle e moda d’Italia hanno presentato la loro eccellenza, invitando ad andare a scoprirla di persona il 22 e 23 ottobre. In altre parole, il sabato e la domenica in cui andrà in scena la nuova edizione di Apriti Moda.
Pelle e moda d’Italia presentano la loro eccellenza
95 siti produttivi: atelier esclusivi, piccole aziende artigiane, luoghi dove nasce la magia del cosiddetto “bello e ben fatto” italiano. Un elenco molto ricco, che ogni anno si allunga e che, in questa nuova edizione, accoglie molte realtà che nella pelle trovano il loro materiale di riferimento. A partire, ovviamente, da UNIC/Lineapelle che, a Milano, apriranno le porte di Spazio Lineapelle e LPFashion Studio per un percorso di scoperta della pelle italiana e offrendo la possibilità di partecipare a un laboratorio creativo. Poi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta, per quanto riguarda la pelle, il suo profumo, i suoi utilizzi.
L’imbarazzo della scelta
Si può iniziare nel modo più corretto possibile. Cioè: visitando la conceria friulana Presot nota, tra l’altro, perché il suo cuoio fu utilizzato per gli scarponi degli alpinisti che conquistarono il K2. Il viaggio, poi, può continuare lungo varie direttrici. Quella formativa della fiorentina Scuola del Cuoio. Quella che porta all’arte del guanto, negli spazi del Guantificio Omega. Quella della pelletteria, “in casa” di Marco Trevisan, Serapian e Selleria Boldrini. Quella storica, accedendo alle sale del Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi. Quella calzaturiera con Santoni, Stefano Bemer, Colletti, Fratelli Rossetti, Paolo Scafora, Doucal’s e Cilento 1870.
Apriti Moda
Apriti Moda nasce nel 2017 da un’idea di Cinzia Sasso. Idea, in sé, molto semplice e, per questo, vincente: proporre “per un weekend all’anno un viaggio incredibile dietro le quinte della moda e dell’artigianato d’eccellenza”. Come? “Aprendo al pubblico le porte degli atelier di realtà produttive poco note e di brand famosi”. Obiettivo: permettere al “pubblico di scoprire alcuni veri tesori del saper fare italiano nel campo dell’abbigliamento e degli accessori”. Tutte le visite sono su prenotazione e gratuite, basta iscriversi cliccando qui.
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