Tutto in una settimana. E che settimana. Certo, quella delle elezioni. Ma non è cosa di tutti i giorni trovare Siro Badon all’attacco non di un mercato per le proprie scarpe, ma di un leader di partito. Veniamo dal voto per le politiche e quindi era davvero difficile (lo abbiamo già visto nei consigli di lettura del 24 settembre) che la cronaca di moda non si incrociasse con quella parlamentare. Con Maria Grazia Chiuri (Dior) che parla di Giorgia Meloni abbiamo un’ulteriore conferma. Ma è anche una rassegna stampa di curiosità, come dimostra il rave dove prima giravano i bottali.
Consigli di lettura:
- Fa, dunque, un certo effetto scoprire che in un pezzo de La Stampa sul malcontento verso la Lega degli imprenditori nordestini c’è l’ex presidente di Assocalzaturifici. Già, perché Badon all’attacco di Matteo Salvini ci va senza tentennamenti: “Luca Zaia sì che è concreto, altroché Salvini che fa quello che dicono i social network e non sa cos’ è il Paese reale”;
- “Cosa pensa del look della candidata premier di centrodestra?” chiede l’intervistatrice di MFF a Chiuri. “Come modo di vestire credo che sia trasparente. senza filtri – risponde la stilista –. Si veste come è, non mi sembra che abbia una strategia. Mi sembra che scelga quello che le piace. Non usa il linguaggio della moda”. Ma nel caso di Meloni anche l’assenza di messaggio fashion, parafrasando i semiologi, è un messaggio politico: “La Merkel doveva vestirsi come un uomo per mostrare il suo potere – spiega Chiuri –. Oggi c’è una nuova generazione di donne che vuole fare politica e si vuole vestire senza cliché. Anche un premier ogni tanto può mettersi un paio di jeans”;
- La rassegna offre anche curiosità, dicevamo. È finito con un esposto in Procura e una lunga coda di polemiche, intanto, il rave organizzato a Somaglia (Lodi) negli ambienti della vecchia conceria Palladio.
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