È sempre interessante notare lo scollamento tra “influencer” e realtà. E il mercato del canguro dà la misura di quanto, in ambito della filiera della moda, questo scollamento possa diventare profondo. A proposito di mercati, la rassegna stampa ci offre letture stimolanti su due comparti capaci di influenzare la produzione di pelle. Letture con sfumature diverse. Perché da un lato ci sono i trend delle nuove immatricolazioni, non positivi. Dall’altro quelli sull’andamento del turismo di lusso, in ripresa.
Consigli di lettura:
- Partiamo dal mercato del canguro. È noto che da anni sigle animaliste fanno pressione sui brand della moda perché ne abbandonino l’uso della pelle. Dimenticando, come sempre capita quando dal mondo radical-green si levano voci di protesta, che la trasformazione di pelli di canguro in materiali per il fashion esula dalle strategie di contenimento della popolazione selvatica in Australia. E quindi ora ci troviamo nel paradosso che gli ecologisti di Canberra chiedono (per questioni climatiche) di ridurre il numero di canguri in libertà nel Paese, mentre gli ecologisti occidentali di lasciarne le pelli a marcire nelle discariche;
- Il mercato dell’auto, dicevamo, non affronta un momento roseo. Jato Dinamics registra nel 2022 il -2% su scala globale: solo i brand cinesi accelerano;
- Il mercato del turismo di lusso in Italia, invece, promette un ottimo 2023. Secondo i dati raccolti da Il Sole 24 Ore, il Covid è ormai alle spalle. Ed è noto quanto gli stranieri che visitano le città d’arte del Belpaese siano anche ottimi acquirenti delle boutique d’alta moda.
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