Nel Devonshire, in Inghilterra, l’industria della carne e la pelle viaggiano affiancate da 1.700 anni. A testimoniarlo sono i ritrovamenti effettuati nella contea britannica da un gruppo di archeologi dell’Università di Exeter. Erano impegnati nello studio della presenza dell’Impero Romano nei pressi della città di Ipplepen.
Influenze romane
Gli studiosi sono alla ricerca di ulteriori tracce che corroborino le tesi secondo cui l’Impero Romano fosse steso anche in quest’area. Lo lascerebbero intuire precedenti ritrovamenti tra cui alcune antiche monete. In passato, l’idea predominante era che l’esercito romano, ridiscendendo lungo la costa britannica verso Ovest, si fosse fermato a Exeter. Cioè: una trentina di chilometri a nord di Ipplepen. Cercando nuove indicazioni, gli archeologi hanno riportato alla luce un antico macello risalente al IV secolo d. C.
Dal macello a (forse) una conceria
I resti degli animali rinvenuti sul luogo sono riconducibili a capi di età compresa tra i 2 e i 3 anni. Il che, come spiega il professor Stephen Rippon a The Guardian, “corrisponde all’idea che si tratti di una produzione professionale di carne bovina“. Se gli animali fossero stati allevati dai contadini, infatti, non sarebbero stati macellati così giovani perché il bestiame da una certa età in poi veniva utilizzato per i lavori nei campi. Ma c’è di più. Pur non essendo stato rinvenuto alcun indizio che possa far pensare alla presenza di una conceria a ridosso del macello, Rippon è convinto che ci fosse. Questo perché tra i reperti rinvenuti vi sono anche ossa e corna di cervo, probabilmente lavorati per ricavarne utensili o pettini oppure aghi e altri strumenti. “Tutto ciò ci restituisce un’immagine di Ipplepen come di un insediamento e non solo di una normale comunità agricola – conclude Rippon -. Un luogo in cui gli artigiani lavoravano ogni tipo di materiale e manufatto”. Pelle compresa. (art)