Di epic fail in Dolce & Gabbana ne sanno qualcosa. Era novembre 2018 quando uno spot per il mercato cinese si trasformò in un incidente diplomatico capace di rivoltare la Repubblica Popolare contro i due stilisti. Non ricordiamo l’incidente con scopi consolatori, solo perché “mal comune mezzo gaudio”. Ma perché nello scenario scaturito dalla guerra certi problemi di comunicazione e relazione con il pubblico, come raccontiamo su La Conceria n. 6, riguardano anche le PMI della moda. Temi come la brand reputation, che fino a poco riguardavano solo i grandi marchi, sono diventati d’attualità anche per quelli indipendenti. Per questo è interessante leggere cosa hanno da dire Domenico Dolce e Stefano Gabbana ora che tornano a girare uno spot per TIM (“La forza delle connessioni”, regia Giuseppe Tornatore).
Cosa si impara dagli epic fail
Insomma, come raccontiamo dalla viva voce (per esempio) di Marino Fabiani, le imprese artigiane della moda si sono trovate negli ultimi mesi a fronteggiare sfide relazioni inedite. In botta e risposta non sempre lineari, con esiti in chiaroscuro, in un contesto che pareva “una maionese impazzita”. Si sono fatti passi falsi? Può darsi. Ma, d’altronde, quelli li fanno anche i big. Qui torna utile la lezione di D&G. “In questi anni – dice Dolce a Il Corriere della Sera — abbiamo avuto un percorso intensissimo, fatto di grandi successi e di scivolate, senza però mai perdere la voglia di rialzarci e fare meglio”.
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