Questo giro, dedichiamo la nostra rubrica settimanale sui consigli di lettura a un paio di curiosità. Perché, seppur a distanza di centinaia di chilometri e in maniera scollegata tra di loro, si sono registrati due incidenti negli aeroporti europei. Incidenti a loro modo banali, ma rivelatori di un mondo. Quello tanto pedante quanto vittimistico delle sigle vegane e animaliste. Per rimanere in tema, pur adottando un punto di vista “serio”, vale la pena dedicare qualche minuto a un’analisi sui miti della dieta vegana.
Consigli di lettura:
- A proposito di buffi incidenti negli aeroporti, iniziamo dal Regno Unito. Qui PETA, l’arcinota sigla vegana, piagnucola perché nessuno scalo le ha voluto vendere spazi pubblicitari per il suo manifesto anti-pelle. A quanto pare, il rifiuto sarebbe stato motivato da ragioni di quieto vivere: gli enti aeroportuali hanno considerato il messaggio (già comparso negli States) “troppo politico”;
- Sarà il karma, ma se gli animalisti in un aeroporto hanno simbolicamente perso, in un altro hanno (a modo loro: cioè facendo i guastafeste) vinto. Il 2 giugno l’ex campione del calcio Roby Baggio era atteso all’aeroporto Catullo di Verona per una cerimonia inaugurale (la compagnia ITA gli ha dedicato il primo volo per Buenos Aires). Ad accoglierlo, il Divin Codino ha trovato azioni di disturbo di una sigla veg che gli imputa quella che, ai loro occhi, pare un’infamante ipocrisia: è buddista, ma pratica la caccia!
- Passando alle cose serie, ci si prenda qualche minuto (per chi non parla il portoghese con l’ausilio di Google Translate, magari) per leggere l’approfondimento di Beef Point sui miti della dieta vegana.
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