I giorni della stangata ad Amazon e dei crucci del fast fashion

I giorni della stangata ad Amazon e dei crucci del fast fashion

Un miliardo e 128 milioni. Mica male. La multa dell’Antitrust italiana ad Amazon ha le proporzioni della vera e propria stangata. Ma non c’è solo questo a portare scompiglio nel mondo della distribuzione: anche il fast fashion ha i suoi crucci. Perché, da un lato, Shein sta stravolgendo le dinamiche di mercato, strappando con la sua formula spregiudicata quote su quote ai brand già consolidati. Mentre dall’altro, a proposito dei gruppi europei della moda rapida, l’opinione pubblica fa pressione affinché si elevino gli standard. Sì, ma come?

Consigli di lettura:

  • Abuso di posizione dominante. Il Garante per la tutela della libera competizione tra le imprese ha inflitto ad Amazon una multa salatissima. Perché? “Il famigerato algoritmo A9, quello che personalizza i nostri risultati di ricerca quando entriamo su Amazon.it – sintetizza lo HuffPost – darebbe meno visibilità all’offerta dei rivenditori che operano sul marketplace senza affidarsi ai servizi di logistica del colosso: custodia, imballaggio, spedizione, consegna ed eventuale reso del prodotto. Se non ti affidi alla logistica Amazon, vieni penalizzato”.
  • Se fossimo in un film western, il personaggio entrerebbe in scena esclamando con volto truce: “C’è un nuovo sceriffo in città”. Invece, è il mercato del fast fashion. Quindi la piattaforma cinese Shein (fondata nel 2008) si propone semplicemente con una piattaforma tecnologica aggressiva, con collezioni su collezioni e con prezzi stracciati. I detrattori hanno molto da ridire sul modo in cui Shein continua a macinare soldi. Ma intanto, riporta il Financial Times, vale già il 25% del mercato statunitense e insidia da vicino l’egemonia del duo H&M – Inditex.
  • Verrà il momento in cui Shein dovrà rendere conto delle sue pratiche. Momento che, intanto, è già arrivato per i protagonisti europei del fast fashion. El Paìs Semanal definisce Helena Helmersson, CEO di H&M, la “donna che vuole rallentare la moda rapida”. Per il segmento il problema, chiaramente, è alzare gli standard mantenendo bassi i costi. Anche per una questione democratica, dice Helmersson: “Solo i ricchi possono permettersi di essere sostenibili?”.

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