Il tema chiave è: problem solving. Già, perché nella rassegna stampa della settimana spicca un filone di notizie che ruota intorno allo stesso tema: la risoluzione (più o meno efficace, più o meno coerente) di criticità. I problemi dell’artigianato francese? Ci pensano le partnership pubblico-privato. Quelli delle specie ittiche invasive? Ci pensano la pesca e la circolarità della concia. Quelli di una certa difficoltà a rinnovare le scarpe sportive? Pone rimedio l’esaltazione, anche semantica, della novità, seppur nichilista.
Consigli di lettura:
- Partiamo dai problemi dell’artigianato francese. Che, a un certo punto della sua storia, si è trovato ad affrontare il delicato tema del ricambio generazionale: “Ci siamo resi conto che per certi mestieri non mancava solo il numero adeguato di candidati a svolgerli, ma anche il livello di expertise necessaria”, dice il direttore dell’istituto di formazione IME. Proprio da questa presa di coscienza, racconta Le Monde, è nata la sinergia tra grandi gruppi nazionali della moda, scuole, accademie e istituzioni per colmare il vuoto sul mercato del lavoro;
- Le acque dell’Atlantico sono invase dal pesce leone. Che prolifera con grande velocità dal momento che qui (a differenza del suo habitat naturale: gli oceani Indiano e Pacifico) non incontra predatori. Per salvaguardare gli ecosistemi marini, c’è chi fa battute di pesca mirate a contenere la popolazione del pesce leone. Giacché non sta bene sprecare quello che si può utilizzare in altro modo, il Guardian spiega che c’è chi sta studiando la possibilità anche di commercializzarne la pelle. Bene. (Ma non benissimo. Perché il quotidiano inglese, per promuovere l’iniziativa, si sente in dovere di metterla in competizione con la concia tradizionale. Come se il recupero dai macelli delle pelli bovine, o di quelle dei canguri abbattuti in Australia proprio per la tutela dell’ecosistema, non fossero circolari come il recupero delle pelli di pesce leone);
- Be’, il mondo della sneaker è vivacissimo. Lo sappiamo. Ma anche sottoposto a continue trasformazioni (come ci ha raccontato anche il CEO di Antony Morato), perché non c’è modello di calzatura che non abbia bisogno di innovarsi per seguire le innovazioni della società. La costola delle sneaker distressed è nota e ben presidiata (da Balenciaga su tutti, ma non solo). Nike inaugura un nuovo filone: le scarpe boring, noiose.
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