Pochissimi reperti sono emersi all’interno di un misterioso relitto in legno risalente al Medioevo. Tra questi, c’è un pezzo di pelle. Secondo l’archeologo Laurent Grimbert, responsabile delle ricerche e delle analisi, sono “ritagli che potrebbero essere appartenuti a qualcuno che lavorava la pelle a bordo della nave”. Siamo in Francia, a Villenave d’Ornon, sulle rive del fiume Garonna, a sud di Bordeaux. Qui il relitto della nave medievale resta sotto osservazione, continuamente umidificato per proteggerlo dal caldo e impedire che il legno si spezzi e, con lui, svanisca la possibilità di risolvere i suoi interrogativi.
Il mistero della nave medievale
“I colleghi si sono imbattuti per caso in questa barca mentre scavavano una trincea. Avrebbero potuto cercare tre metri più in là e l’avrebbero persa” precisa Grimbert su Geo. Il relitto, una barca a vela utilizzata per il trasporto di merci, si trova a Villenave d’Ornon, sulle rive del fiume Garonna, a sud di Bordeaux. Dallo scorso aprile, dopo lo stop imposto dalla pandemia, gli archeologi di INRAP (Institut National De Recherches Archéologiques Préventives, che sono gli autori delle foto) hanno avviato gli studi sull’imbarcazione che risalirebbe a un periodo compreso tra il VII o VIII secolo. Di imbarcazioni così antiche ce ne sarebbero solo 5 in Europa, ma il relitto presenta elementi mai incontrati altrove, in particolare a livello di fissaggio dell’albero.
Chi ci lavorava sopra la pelle?
“All’interno dell’imbarcazione, tra le assi del pavimento e lo scafo – spiega l’archeologo – abbiamo trovato elementi in ceramica. E frammenti di pellame che potrebbero essere appartenuti a qualcuno che lavorava il cuoio a bordo e che ha gettato via uno sfrido“. Gli scavi dovrebbero continuare fino a metà settembre. Una volta smontato “Pépin le courte”, come è stata ribattezzata l’imbarcazione, parti e campioni saranno inviati a vari laboratori in cerca di ulteriori risposte. (mv)
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