Il passato conciario nascosto. È quello che cela il sottosuolo del parco reale di Studley in Inghilterra. Nell’area verde che ospita l’abbazia cistercense di Fountains, gli archeologi hanno rilevato le fondamenta di costruzioni che dimostrano la presenza di un’intensa attività conciaria. I resti risalirebbero a un’epoca compresa tra il XII e il XIII secolo. Le dimensioni delle strutture fanno pensare che l’attività di concia fosse uno dei veicoli di maggior sostentamento per la comunità religiosa.
Il passato conciario nascosto
Gli archeologi del National Trust hanno rilevato, mediante l’utilizzo di un georadar, la presenza di ampie strutture nel sottosuolo del parco reale di Studley. I ricercatori, come riporta The Guardian (da cui provengono le immagini), hanno scoperto l’esistenza nel sito, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, di due grandi edifici circondati da pozzi nei pressi del fiume Skell. Secondo gli archeologi si tratta di una grande conceria: i pozzi sarebbero i serbatoi per la concia delle pelli. Le strutture risalirebbero a un periodo compreso tra il XII e il XIII secolo, dicevamo, mentre la conceria sarebbe rimasta in attività fino al 1539, quando il monastero venne abbandonato.
Attività industriale
La misure delle strutture, e i documenti rinvenuti, portano gli archeologi a pensare che i monaci cistercensi dell’abbazia di Fountains avessero sviluppato l’attività di concia di pari passo con la crescita della loro comunità. “In origine la loro ricchezza era basata sulla lana, ma in seguito la comunità si è diversificata anche nell’allevamento del bestiame, mentre la necessità di pelli lavorate è stata costante per tutta la vita dell’abbazia” spiega Mark Newman del National Trust a Yorkshire Post. Lo studioso sostiene che la concia era una parte vitale dell’economia dell’abbazia, che produceva pelle per vestiti, cinture, biancheria da letto, rilegature per libri e pergamena per la riproduzione di testi religiosi. (art)
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