Una serie di impronte di 100.000 fa lasciano supporre che l’uomo di Neanderthal indossasse già calzature, probabilmente in pelle. È l’ipotesi che avanza Charles Helm della Nelson Mandela University in Sudafrica. Helm, insieme al suo team, ha studiato tre siti lungo la costa meridionale del Sudafrica, ognuno dei quali presenta quelle che sembrano essere tracce di scarpe, perché sono orme umane dove manca l’impronta delle dita. Inoltre, attraverso una simulazione, gli studiosi hanno calzato scarpe in pelle simili a quelle che avrebbero potuto indossare i Neanderthal oltre 100.000 anni fa. E hanno ottenuto la stessa identica impronta.
Lo studio sulle impronte di 100.000 anni fa
L’uomo potrebbe indossare scarpe da oltre 100.000 anni. L’ipotesi nasce dalla scoperta di insolite impronte in Sudafrica, che potrebbero originare da persone che indossavano sandali. Secondo quanto riporta la rivista specializzata NewScientist, il team guidato da Helm ha studiato tre siti archeologici. Il primo si trova a Kleinkrantz, nel Garden Route National Park. Qui ha rinvenuto impronte che hanno bordi estremamente puliti. Il che fa pensare a piedi coperti da calzature. Tra l’altro un’impronta presenta anche tre piccoli incavi, che potrebbero essere il punto in cui le cinghie erano attaccate alla suola. Gli studiosi hanno osservato la stessa cosa nell’Addo Elephant National Park e nella Riserva Naturale di Goukamma.
La prova
Per sostenere la tesi il team ha realizzato un paio di sandali, sulla base di quelli indossati dagli indigeni San dell’Africa meridionale. I ricercatori hanno incollato insieme due strati di pelle di vitello per creare la suola. Poi hanno fatto tre buchi e vi hanno infilato dei lacci di pelle per creare dei cinturini. E quando un membro del team ha camminato con questi sandali su una duna di sabbia bagnata, ha lasciato impronte simili a quelle rinvenute a Kleinkrantz.
Le scarpe più antiche rinvenute
Per ora è difficile poter raccogliere altre prove a supporto dell’ipotesi. Le calzature preistoriche erano realizzate in pelle, per cui sia le stesse scarpe e sia gli attrezzi utilizzati per la loro fabbricazione sono “certamente andati perduti“, afferma Helm. Inoltre, secondo lo stesso studioso, non è attualmente possibile ricostruire gli usi dei popoli preistorici. “Tutto ciò che possiamo dire è che le prove di calzature sembrano essere limitate agli ultimi 140.000 anni circa. Non credo che andremo più indietro di così”, afferma Helm. Al momento le calzature più antiche conosciute sono i sandali trovati nella grotta di Fort Rock, in Oregon, datati solamente tra 10.500 e 9.200 anni fa. (mv)
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