Si è aperta questa mattina a Milano, presso Spazio Lineapelle, WOMAN. LIFE. FREEDOM. In altre parole, la mostra pop-up a sostegno delle donne iraniane e del loro coraggio promossa da The Soulfuls, community inclusiva danese. L’evento multimediale chiuderà i battenti sabato 17 dicembre.
La lotta delle donne iraniane
“Non smettiamo e non smettete di parlare di Iran e della nostra protesta”. Lo dice, inaugurando la mostra, Aram Ostandian-Binai, fondatrice di The Soulfuls, community inclusiva danese. WOMAN. LIFE. FREEDOM, si legge in una nota, “si pone l’obiettivo di dare risonanza alle voci delle donne iraniane, condividere le loro storie, celebrare il loro coraggio e il loro talento”. Per farlo, “presenta opere multimediali realizzate da giovani artiste iraniane impegnate nella difesa dei propri diritti e della propria libertà”. Le opere “sono autentiche e veritiere testimonianze della realtà vissuta dalle donne iraniane create da Saba Safa, Mahboubeh Arsalan, Maryam Mahmoudi Moghadam, Roya Ghassemi, Heliya alle quali si affianca un gruppo di artiste che espongono in forma anonima”.
Sensibilizzare, protestare, resistere
WOMAN. LIFE. FREEDOM è arrivata a Spazio Lineapelle (piazza Tomasi di Lampedusa, Milano) “dopo il debutto di Copenaghen, dove ha accolto oltre 1.000 visitatori e ha proposto, accanto all’esposizione, un programma di performance musicali, conferenze e incontri”. Performance che da oggi a sabato animeranno anche Spazio Lineapelle prima di approdare, come ha annunciato Ostandian-Binai, “anche a New York, Parigi, probabilmente Edinburgo”. Con questa mostra, The Soulfuls vuole incoraggiare la società a confrontarsi con la realtà di queste donne sotto una nuova luce, attraverso lo stimolante mezzo della creatività. “Vogliamo offrire alle donne del popolo iraniano un palcoscenico e una piattaforma utili per dare forza alla propria voce, condividere il proprio talento, comunicare la loro visione del futuro e della libertà per la quale stanno lottando. Il momento di condividere le storie delle donne iraniane è adesso”.
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