Importanti scavi archeologici condotti nei pressi di Famars, nella regione dell’Alta Francia, hanno portato alla luce qualcosa di inatteso. In pratica, tra i vari rinvenimenti, è tornata alla luce la pelle ai tempi di Asterix e Obelix. E con essa, le tradizioni di lavorazione della pelle in uno dei luoghi più impegnato a contrastare le invasioni barbariche della Gallia.
La pelle ai tempi di Asterix e Obelix
Da molti anni gli studiosi di storia e beni culturali della Francia stanno concentrando la loro attenzione sul sito di Fanum Martis, antico nome della città di Famars. Questo è infatti uno dei siti fortificati in prima linea nella guerra ai romani tra il I e il III secolo. Tra il 2011 e il 2014 l’Institut National des Recherches Archéologiques Préventives ha coordinato in questi luoghi 4 campagne di scavi. Quelli effettuati nel 2019 hanno, però, portato alla luce alcuni laboratori artigianali che raccontano la vita prima e durante l’arrivo delle truppe. Tra questi vi sono una conceria, una pelletteria e anche la bottega di un calzolaio. In quest’ultimo caso, come spiega INRAP in una nota, a confermare che i resti del locale appartengano a un laboratorio calzaturiero sono alcuni punteruoli che servivano a perforare la pelle.
La ricostruzione
I primi insediamenti di Fanum Martis risalirebbero al 40 d.C. Secondo gli studiosi, intorno al centro storico sarebbero sorte diverse piccole attività artigianali. Tutte organizzate per settore. “I vasai, ma anche i fabbri, i cestisti, i conciatori sono suddivisi in vari distretti – spiegano i ricercatori -. La città conoscerà il suo picco tra la fine del III secolo e l’inizio del IV, periodo in cui è il polo economico della regione si estendeva per circa 200 ettari. Intorno al 320 la funzione di Fanum Martis cambia. Diventa la sede delle truppe militari e del prefetto, mentre la città si trasforma in roccaforte”.
Immagine tratta da inrap.fr
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