La pelle come strumento espressivo del “formalismo esistenziale”

La pelle come strumento espressivo del “formalismo esistenziale”

La pelle e il “formalismo esistenziale” di Bojan Šarčević. Da Pinksummer Contemporary Art a Genova, l’artista serbo presenta Vieille Lâcheté. La mostra è incentrata sulle giacche in pelle che nei tempi moderni sono diventate simbolo di ribellione e di sfida. Šarčević ha trasformato questi capispalla in una forma d’arte, in una sorta di rappresentazione. L’artista sembra voglia risvegliare i sentimenti di paura reconditi, gli antichi terrori e le angosce dentro di noi. Per farlo, usa la pelle e la manipola.

La pelle come strumento espressivo

In Vieille Lâcheté, Bojan Šarčević espone giacche in pelle che egli stesso ha tagliato per evidenziare il rapporto tra la pelle animale e altri materiali come quelli sintetici (le imbottiture) e naturali (il cotone delle cuciture). Un rapporto attraverso il quale “l’uomo contemporaneo ha piegato i materiali al proprio uso e consumo” scrive Exibart. L’artista serbo mostra un approccio decisamente artigianale alla pratica artistica.

 

 

Formalismo esistenziale

Šarčević ha applicato alle giacche in pelle occhi in vetro da tassidermista e altri occhi in plastica. Lo scopo non è quello di bloccare il tempo (tassidermia), ma l’esatto opposto. Farlo scorrere e, quindi, portare a nuova vita. “Nel significato oggettivo di far rivivere la pelle in quanto organo vivo. Un organo da cui possono nascere creature di cui l’artista ha studiato ogni posa, con sguardi variabili tra il minaccioso, l’assertivo, l’interrogativo”. (mv)

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