Filosofia, cultura e arte. Tutto si intreccia nella nuova mostra “The Great Divide: Footwear in the Age of Enlightenment” allestita dal Bata Shoe Museum di Toronto (Canada). La mostra è dedicata alla storia delle calzature durante l’Illuminismo. Il periodo storico comprende i secoli che vanno dal XVII alla fine del XVIII ed è caratterizzato dal grande lavoro di filosofi e scienziati intorno ai concetti di “natura umana” e “diritti naturali”. Gli individui possono essere naturalmente suddivisi per razza e classe? Quali sono i loro diritti imprescindibili? Come si organizza la società? Erano queste le domande dell’epoca. E a rispondere fu anche il mondo della calzatura.
Bata Shoe Museum
L’abbigliamento diventò, a partire da quest’epoca, uno degli elementi principali per identificare il ceto degli individui. Un vero e proprio codice i cui fondamentali erano fissati proprio dalle calzature. Il tacco basso, il tessuto costoso e il fiocco ostentato delle scarpe inglesi della seconda metà del XVIII secolo raccontano, ad esempio, la vita di un ricco uomo a cui piaceva mostrare le proprie disponibilità economiche. I modelli cambiano, evolvono, crescono in tacchi che però non dovevano scavallare nel cattivo gusto. Durante l’Illuminismo, infatti, le donne potevano essere facilmente additate come sfruttatrici del loro sex appeal.
Battaglie e imperialismo
Nelle teche del museo canadese ci sono poi le calzature basse in pelle e tessuto di inizio Ottocento di Myaamia Mishikinawa: noto come “Little Turtle”, oppose resistenza all’esercito americano con il suo popolo nel 1791 durante la battaglia di Wabash. Una delle sconfitte più dure da digerire per i nuovi occupanti del continente. Sono invece un simbolo dell’imperialismo britannico le calzature da donna del XVII secolo arrivate a Toronto dall’India. Il tessuto è locale, così come le perline e le paillettes. Ma la suola è stata rimossa e sostituita con un modello europeo. La mostra “The Great Divide: Footwear in the Age of Enlightenment” racconta una parte della storia della scarpa. La collezione permanente del museo espone circa 14.000 calzature che ripercorrono 4.500 anni di storia dell’accessorio. (art)
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