L’artigiana che sogna il museo dell’arte uigura della pelle

L’artigiana che sogna il museo dell’arte uigura della pelle

Un museo dedicato all’arte uigura della pelle. È quello a cui sta pensando da tempo Meng Lulu, artigiana cinese originaria proprio della regione dello Xinjiang. A lei e al suo sogno CGTN (China Global Television Network) ha dedicato un breve, ma intenso documentario. Il popolo degli uiguri è un’antica minoranza musulmana e turcofona che, secondo le accuse dell’ASPI, tra il 2017 e il 2018 avrebbe subito deportazioni da parte del regime di Pechino. Membri della comunità sarebbero stati impiegati in fabbriche della supply chain tessile globale.

Arte uigura

Meng Lulu possiede un laboratorio di pelletteria a Urumqi, capitale della regione autonoma dello Xinjiang. Qui, in anni di lavoro, ha imparato le antichissime tecniche di lavorazione degli uiguri, che rappresentano una parte della cultura del suo popolo. “Un tesoro” dal suo punto di vista. La pelle, sopra il suo bancone di lavoro, diventa una tela dove Meng trasferisce ciò che prova. “Fare arte coinvolge tutte le tue sensazioni e ispirazioni, la gente lo sente quando lo vede – spiega -. Quando lascio correre libera la mia immaginazione sulla pelle e la trasformo in arte, la felicità è travolgente”.

 

 

Un museo

L’arte di lavorazione della pelle nello Xinjiang ha migliaia di anni di tradizione alle spalle. Gli uiguri utilizzavano le pelli per realizzare indumenti, certo. Ma anche strumenti di uso quotidiano come i giocattoli, nonché ornamenti e decorazioni per la casa e per l’arredamento. Ciascun ramo familiare aveva i propri codici decorativi, che utilizzava nella lavorazione della pelle ricreando contesti tipici dello Xinjiang come paesaggi o momenti di vita. (art)

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