Cuoio d’arte. È quello che dal 26 marzo al 19 giugno 2022 sarà protagonista della mostra “Le pareti delle meraviglie” di Palazzo Te, a Mantova. La splendida villa rinascimentale ospiterà l’esposizione dedicata ai corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa. Il racconto di come il cuoio adornasse gli ambienti dei palazzi nobiliari, esprimendone il lusso e la grandezza.
Cuoio d’arte
Palazzo Te, attraverso l’omonima fondazione, dedica una mostra a “Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa”. L’esposizione indaga e riscopre l’eccezionalità dei preziosi apparati decorativi in cuoio. Questi nel Rinascimento adornavano gli ambienti delle più importanti corti europee. Un tempo molto in voga e oggi quasi del tutto perduti, i corami si sfoggiavano in particolari occasioni celebrative e nella quotidianità, disposti alle pareti tra l’ornamento della parte alta e il pavimento.
La duplice funzione
I corami avevano una duplice funzione: una di ordine pratico come isolante, l’altra di carattere più scenico per ostentare la ricchezza. All’interno degli spazi della mostra, per illustrare e approfondire i laboriosi procedimenti tecnici inizialmente ereditati dai mori e dagli arabi di Spagna, verrà allestita una bottega del maestro “auripellario” con i materiali usati per l’esecuzione e il decoro di questi stupendi arredi parietali.
I corami dei Gonzaga
Anche i Gonzaga hanno commissionato e acquistato corami di tutti i tipi e motivi presso i centri più rinomati di lavorazione delle pelli, come Napoli, Roma, Bologna, Ferrara e soprattutto Venezia. Li usavano per arredare le residenze, in primis Palazzo Te, in una incessante ricerca del raffinato, del bello, del meraviglioso. Proprio per la rarità di questi sontuosi manufatti dovuta alla delicatezza, la mostra mantovana si presenta come un unicum nel panorama delle esposizioni d’arte: un excursus inedito che consente di visitare Palazzo Te attraverso l’esposizione di una raffinata selezione di pezzi presi in prestito da prestigiosi musei italiani e stranieri e da collezioni private.
Il punto di partenza
La mostra parte dal ritrovamento di un inedito corame cinquecentesco ricondotto dal curatore Augusto Morari alla proprietà Gonzaga, accertata e confermata dal recupero sotto la vecchia foderatura dei timbri dell’arma Gonzaga. La mostra, poi, si sviluppa in sette sezioni che ripercorrono la fortuna e la storia di questi oggetti e la loro diffusione dal secondo Quattrocento alla metà del Seicento. Tra i corami di rilievo ci sono quelli in prestito dai Musei Correr di Venezia, Palazzo Madama di Torino, Stibbert e Mozzi Bardini di Firenze. (art)
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