“Le PMI della moda abbiano il coraggio di giocare all’attacco”

“Le PMI della moda abbiano il coraggio di giocare all’attacco”

Quando si parla di resilienza, la moda italiana è a suo agio. Da quando si sono abbattute prima la pandemia e poi la guerra se ne è dimostrata una campionessa. Ma ora, malgrado tutte le incertezze della congiuntura, serve che le PMI abbiano il coraggio di giocare all’attacco. Perché la resilienza, avverte dalle pagine de La Conceria n. 10 Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab e studioso del comportamento dei consumatori, “è certamente una virtù, ma da sola non basta”.

 

 

Giocare all’attacco

Alla congiuntura e alle sfide che pone alle imprese della filiera è dedicato il nostro numero di ottobre. Che, alla luce dello stress dei listini e dei rincari a cascata, si titola: “Venderemo Cara la Pelle”. Malgrado la complessità della sfida, dicevamo, Morace invita al coraggio. La resilienza indica un atteggiamento passivo. Ora alle imprese del made in Italy serve anche e soprattutto un approccio proattivo. “La filiera italiana ha enormi potenzialità – osserva lo studioso -. Il mercato globale si muove lungo paradigmi di trasformazione alla volta di valori come la sostenibilità, la qualità, l’etica aumentata, cioè adeguata alla società digitale, che le appartengono da sempre”. Un discorso che non vale solo per il lusso, ma anche per il medio e il medio alto. Gli aumenti di costi e prezzi non devono far paura, sostiene Morace, perché il consumatore sarà sempre più disposto a seguire chi pratica la qualità.

 

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