Una pagina di storia dello sport. L’Oro nel Curling dell’Italia alle Olimpiadi Invernali di Pechino lo è già. Stefania Constantini e Amos Mosaner, battendo l’8 febbraio in finale la Svezia, si sono imposti sul gradino più alto per la categoria doppio misto. Con quali scarpe gareggiavano i due atleti? Con calzature tecniche che rispondono a due necessità: una tomaia (in pelle) che ha il compito di tenere il piede al caldo. E una suola che garantisca, a seconda dei ruoli e dei momenti della gara, aderenza al ghiaccio o facilità di scivolamento.
L’Oro nel Curling
Come ci confermano dalla segreteria del settore Curling della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, Constantini e Mosaner gareggiano con le Delux di Balance Plus, brand canadese specializzato nell’equipaggiamento per il curling. Il modello, che (come suggerisce il nome) rappresenta il top di gamma del marchio, prevede tomaia in pelle con fodera interna nello stesso materiale. Nel curling una delle funzioni fondamentali che deve garantire la scarpa è il comfort. Calore incluso. E la tomaia in pelle, come spiega il feedback online di una consumatrice, consente di mantenere il piede (impegnato, ricordiamolo, in un clima letteralmente “glaciale”) alla temperatura giusta.
Attenzione alla suola
Se la tomaia è preziosa per il comfort degli atleti, dicevamo, dalla suola dipende la qualità della prestazione. Delle prestazioni, anzi. Perché il giocatore di curling opterà per suole in gomma morbida o con sagomature in teflon a seconda delle esigenze, cioè se ha bisogno di scivolare sul ghiaccio o di opporre attrito. Le possibilità sono varie: ci sono anche sottoscarpe (dette nello slang “barche”) rimovibili. Ma questi sono tecnicismi per i quali vi rimandiamo a testi più specialistici (per cominciare: la scheda Wikipedia).
Un successo italiano anche per l’Italia calzaturiera?
La medaglia di Constantini e Mosaner è epica anche da un punto di vista simbolico: il curling italiano, che vanta poco più di 330 tesserati, si è affermato su federazioni di ben altre proporzioni. L’entusiasmo per il successo di Pechino può portare nuovi praticanti? Vedremo. Può spingere calzaturifici italiani a inserirsi nel settore? Ci sarebbe il potenziale per farlo con successo. Negli ultimi dieci anni solo un’azienda marchigiana ci ha provato. Ma con un focus sul mercato domestico che non si è rilevato profittevole. Ora sono dominanti marchi canadesi (come la stessa Balance Plus, o Hardline e Asham). Un’azienda italiana capace di presidiare le piazze “artiche” dove il curling conosce un nutrito pubblico, come la Scozia e la Svezia, può dire la sua.
Nelle foto (dall’account social di FISG) Constantini e Mosaner; nel dettaglio la Delux
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