Un rasoio per la concia delle pelli. È questo uno dei reperti più preziosi che i ricercatori hanno rinvenuto all’interno della “Tomba dei Polacchi“, una grotta a Rota d’Imagna, in provincia di Bergamo. L’oggetto venne rinvenuto a metà degli anni Settanta e, secondo alcuni studi, risale all’età del Bronzo. Ora appartiene al patrimonio del Museo civico di scienze naturali Enrico Caffi di Bergamo. Il rasoio racconta di una delle tante attività che, nel corso di migliaia di anni, la grotta ha ospitato, segnando così il passaggio di genti e in qualche modo l’evoluzione della civiltà.
Un riparo e un luogo di commercio
La “Tomba dei Polacchi” si trova nell’area del comune di Rota d’Imagna, dicevamo. Nel corso degli anni, decine di speleologi, ricercatori e appassionati vi hanno effettuato ricerche. Oggi la grotta è chiusa: vi si può accedere solo previa prenotazione e accompagnati da guide esperte. Al suo interno, come descrive Visit Bergamo, “si sono rinvenuti manufatti di metallo e osso, un rasoio quadrangolare di bronzo, frammenti ceramici. Oggetti che ci fanno pensare che nell’età del Bronzo fosse un luogo di culto dove venivano venerate le divinità delle acque”. Come racconta Eco di Bergamo, le gallerie della grotta sono conosciute fin dalla preistoria. Al loro interno sono state svolte attività di allevamento, le spelonche sono state adibite a cantina, ma lì hanno anche trovato riparo gli uomini dell’antichità.
Un rasoio per la concia delle pelli
Nel 1974 un gruppo di appassionati speleologi rinvenne un manufatto in bronzo tra i detriti di un crollo, ai piedi di una stalagmite. Nell’oggetto riconobbero un rasoio per la concia. Come riportato nella relazione, l’accessorio ha una “lama quadrangolare in bronzo con incavo sul lato opposto attorcigliata al manico in verghetta cilindrica attribuibile alla cultura proto villanoviana della fine età del bronzo (1.800 a.C. circa)”. (art)
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