Nessun segno di usura, nonostante abbia più di 2.000 anni. È l’incredibile stivale scoperto da un gruppo di archeologi, che oltre mezzo secolo fa partì per una ricerca avventurosa in Siberia. Un reperto unico che racconta molto dell’antica popolazione nomade e che ora l’Hermitage Museum custodisce gelosamente nelle sue teche a San Pietroburgo.
Nessun segno di usura
Come riporta zmescience.com, la spedizione che arrivò a scoprire lo stivale è datata 1948. Gli archeologi scalarono i monti Altai della Siberia, sicuri di trovare tracce del passaggio dell’antico popolo. Gli Sciti furono infatti una popolazione di ceppo iranico nomade che, come testimoniano i rinvenimenti, vissero spostandosi nella steppa eurasiatica dal XIX al IV secolo secolo a.C. Lo stivale fu uno dei reperti più significativi che la spedizione rinvenne insieme a cibo, armi e alcuni gioielli. La calzatura apparterrebbe a una donna e risalirebbe a circa 2.300 anni fa. Nell’era del fast fashion qualcuno potrebbe trovare sorprendente scoprire che esistono prodotti così longevi.
Il mistero della suola decorata
La tomaia è in pelle, ma in pelle è anche la suola, decorata con cristalli di pirite e perline nere. Questi dettagli portano a pensare che la proprietaria dello stivale lo indossasse all’interno dei ripari, dove le persone sedevano intorno al fuoco per parlare. La suola della calzatura era dunque molto esposta agli sguardi. Secondo altri esperti, invece, qualche artigiano potrebbe aver realizzato la calzatura in vista della sepoltura della donna. Ecco perché la suola in pelle sarebbe intatta. (art)
Immagine tratta da zmescience.com
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