San Sebastián, Toledo: concerie storiche minacciate dall’edilizia

San Sebastián, Toledo: concerie storiche minacciate dall’edilizia

Le concerie di San Sebastián a Toledo rischiano di scomparire. Nonostante siano patrimonio culturale spagnolo versano in uno stato di abbandono. O “deplorevole”, come suggerisce l’associazione Hispania Nostra che le ha inserite nella “Lista Roja” che comprende i beni culturali che rischiano di scomparire, di essere distrutti o di veder alterato il loro valore. L’obiettivo è farli conoscere, proteggerli e valorizzarli. Anche perché i resti delle antiche concerie potrebbero essere deturpati dalla costruzione per l’edilizia residenziale.

Un patrimonio da salvaguardare

Le concerie di Toledo, la cui origine risale all’inizio del XII secolo, sono conosciute come “le concerie più antiche, complete e meglio conservate della Spagna. Si stima che siano rimaste in attività fino al XVIII secolo”. Un complesso di architettura industriale che si estende su una superficie di circa 800 metri quadrati con 54 vasche in pietra, 18 tini in ceramica, diversi forni, e altri elementi utilizzati per il processo di concia e tintura delle pelli. “L’ubicazione delle concerie vicino al fiume Tago, a diverse sorgenti e ai bagni arabi di Suso e Yuso, nei pressi della chiesa di San Sebastián, consentiva l’attività conciaria che durava dai nove ai quindici mesi”, scrive Hispania Nostra. Secondo la quale lo stato di conservazione del sito architettonico “è deplorevole, essendo stato praticamente nascosto dalle erbacce”.

 

 

L’incognita dell’edilizia sugli scavi

Tra l’altro, nel 2006 fu redatto un progetto che prevedeva la demolizione e lo scavo archeologico dell’area per la costruzione di edilizia residenziale. Ma due anni dopo l’assessorato alla Cultura del Governo di Castilla-La Mancha ha deciso di condizionare l’esecuzione dei lavori ad una “adeguata” conservazione dell’area dopo la scoperta del “più grande complesso di concerie conservato al mondo”. Come riporta il sito eldiario, nella Gazzetta Ufficiale dello Stato del 5 settembre 2008, si legge: “Lo spettacolare materiale archeologico che lo scavo ha fornito si distingue soprattutto per il ritrovamento di resti di cuoio, tannini e pellame”. Il progetto è ancora in essere. È possibile costruire case su resti archeologici di questa importanza nella città Patrimonio dell’Umanità? Secondo alcuni no, secondo altri sì perché i lavori farebbero rifiorire il sito oggi abbandonato. (mv)

Immagini dal Gobierno de Castilla-La Mancha

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