Gli archivi dei calzaturifici del Brenta diventano digitali. Tre realtà della scarpa in Riviera del Brenta hanno concluso un progetto di dematerializzazione che il Politecnico Calzaturiero aveva avviato nel 2018. L’iniziativa ha lo scopo di agevolare la diffusione dell’eredità dei calzaturifici e aiutarli a fare breccia nel mondo dell’e-commerce.
Gli archivi dei calzaturifici del Brenta diventano digitali
Le tre realtà calzaturiere che hanno aderito al progetto sono Barbato, Voltan e il Museo Villa Foscarini Rossi (nella foto). Il progetto ha sfruttato un finanziamento regionale. E ha portato allo sviluppo e alla personalizzazione di un software per ordinare gli archivi aziendali. Particolare rilevanza ha avuto, poi, la realizzazione di un “thesaurus”. In altre parole, l’insieme delle parole chiave che danno accesso a una banca dati. In questo modo è stato possibile codificare tutte le voci utilizzate per catalogare i materiali.
Tre fasi
L’attività si è sviluppata in tre step. Primo: la selezione e l’organizzazione di progetti, calzature e accessori. Secondo: la creazione di interfacce per la fruizione dei contenuti da parte di designer, clienti, ricercatori e cittadini del territorio. Terzo: la divulgazione dei risultati e la promozione delle eccellenze manifatturiere.
Gli obiettivi
Stilisti, modellisti e responsabili di collezione hanno seguito un percorso di formazione per imparare a consultare i database. Obiettivo: sviluppare campagne pubblicitarie e piani di engagement della clientela. Docenti e consulenti del Politecnico Calzaturiero hanno realizzato le attività di formazione, consentendo agli allievi di acquisire le competenze necessarie per mappare, catalogare e digitalizzare ogni oggetto.
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