Si parlano il mondo del fashion, filiera produttiva inclusa, e poli museali. La moda è arte, d’altronde. Un arte che conosce un percorso storico, ha coinvolto grandi menti e professionisti, ha segnato e segna le epoche. I grandi protagonisti dell’alto di gamma, di converso, sono appassionati di arte. Non è un caso, allora, se nella rassegna stampa della settimana si incontrano molte notizie sul binario fashion-musei.
Consigli di lettura:
- Cominciamo da una notizia che arriva dalla Gran Bretagna. E che, indirettamente, ci inorgoglisce. La moda è arte, dicevamo. E allora anche la pelle lo è. Dunque, l’Arts Council of England concede l’accredito al Museum of Leathercraft di Nothampton. Si aprono così per l’istituto, con la sua collezione di 10.000 reperti e di 3.500 libri, nuove possibilità dal punto di vista dell’organizzazione di eventi;
- Per rimanere sui fatti di filiera fa piacere apprendere che, dopo oltre cinque anni, riapre lo Schoenenkwartier (museo della calzatura) di Waalwijk (Olanda). Secondo i reportage, è un piacere per gli occhi;
- A proposito di riaperture, a Venezia è di nuovo visitabile, “a due anni dall’acqua granda”, il museo Fortuny. Ente che celebra, come ricorda il Sole 24 Ore, il genio spagnolo di Mariano Fortuny Y Madrazo
- L’attrazione tra arte e moda è reciproca. Il quotidiano spagnolo Expansiòn racconta, allora, gli investimenti di François-Henry Pinault, patron di Kering, nel campo.
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