Polvere, ossa e stivali di pelle. Un gruppo di archeologi e antropologi sta eseguendo degli scavi nei pressi della città di Fuentes de León. Lo scopo è riportare alla luce i resti di coloro che hanno partecipato alla Rivoluzione Agraria durante la Guerra Civile. I lavori, sovvenzionati dal Ministero della Giustizia dell’Estremadura, sono concentrati accanto a un cimitero. Qui, si sospetta sia sepolto un nutrito gruppo di braccianti, giustiziati dall’esercito nazionalista nel 1936. E la scoperta fatta dimostra che la pelle racconta la Storia. Quella con la S maiuscola.
Conferme e sospetti
Gli scavi hanno portato al rinvenimento di due fosse comuni. Al loro interno c’erano i corpi di decine di persone. E la conferma che si tratti di braccianti vittime dell’eccidio del 1936 è arrivata dalle calzature rinvenute negli scavi. La pelle racconta la Storia, infatti, perché dagli scavi sono spuntati un numero significativo di “caratteristici stivali in pelle dotati di grossi chiodi nelle suole”. Sono quelli che, un tempo, picchiati per terra anticipavano con il rumore prodotto l’arrivo dei braccianti. Stivali lunghi, perfetti per sopportare le tante ore trascorse nei campi al freddo. Come riporta il portale hoy.es, si tratterebbe di 27 individui, un terzo delle persone scomparse censite nei registri dell’epoca.
Le truppe di Navarro
Le ricostruzioni storiche raccontano che le truppe ribelli guidate dal Generale Navarro entrarono a Fuentes de León fra il settembre e il dicembre del 1936. Le persone inserite nella lista dei presunti oppositori sarebbero state radunate in cimitero e fucilate. Le ossa recuperate saranno analizzate da un team di antropologi forensi.