Un antico manoscritto, l’Orthopascha, con circa cinque secoli di storia sulle spalle. Un trattato rivolto al pontefice Giulio II (1503-1513), per persuaderlo a intraprendere la riforma del calendario giuliano. Un’opera, arricchita con miniature e decorazioni, per lo più in pergamena e cuoio, che ora ha bisogno di essere restaurata. UNIC – Concerie Italiane sostiene la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia nell’opera di restauro del cosiddetto manoscritto Orthopascha. Il libro, composto da 21 carte, soffre degli effetti del tempo e dell’usura, oltre che delle aggressioni da parte di tarme e insetti.
La storia dell’Orthopascha
Il manoscrito Orthopascha oggi è conservato dalla Biblioteca Marciana di Venezia. Contiene la dissertazione in latino composta nel 1508 dall’umanista ferrarese Pellegrino Prisciani e proviene, dopo vari passaggi di mano, dalla biblioteca del veneziano Tommaso Giannotti Rangoni (1493-1577).
Le condizioni
Il codice è “membranaceo”, cioè in pergamena. Se ne conserva ancora la coperta (oggi diremmo copertina) originale in pelle su quadranti di cartone laminato. Oggi le condizioni del volume sono precarie: il manoscritto presenta fori da attacco entomologico, mentre le cuciture sono allentate e la coperta è tarlata. La biblioteca Marciana ha già stilato un progetto di intervento. Con il contributo di UNIC – Concerie Italiane, sarà possibile salvare il manoscritto e tutelarne la conservazione.
Immagini tratte da artbonus.gov.it
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