Vanity Fair, stacce: Telfar usa la pelle e fa benissimo

Vanity Fair, stacce: Telfar usa la pelle e fa benissimo

I nostri colleghi di Vanity Fair storcono un po’ il naso. Telfar usa la pelle per una nuova borsa premium e per questo, scrivono, tradisce il suo DNA cruelty-free. Di più. La testata fashionista si chiede se il marchio, che fin qui si è sempre buttato su materiali sintetici e alternativi, abbia così smesso di intercettare lo spirito dei tempi. Se abbia fatto, insomma, un passo indietro e non uno in avanti. Crucci che parlano di moda etica e sostenibile da una prospettiva falsata. Perché non solo Telfar non ha mai fatto espressamente voto di moda vegana. Ma la pelle, e i riscontri sono continui, rimane la vera scelta sostenibile.

Telfar usa la pelle

The Carry, così si chiama, è la borsa in pelle messa in vendita dal marchio fondato da Telfar Clemens. Il prodotto è stato presentato ai clienti in un pop-up installato da Selfridges ed è disponibile dal 30 settembre al 2 novembre. Vanity Fair si chiede perché un brand inclusivo e che punta sulla sostenibilità abbia lanciato una borsa in vera pelle. Perché non dovrebbe, ribattiamo noi. La scelta è contraddittoria solo per chi affronta la questione gravato dal pregiudizio vegano. La realtà va in un’altra direzione.

 

Vanity Fair, stacce: Telfar usa la pelle e fa benissimoVanity Fair, stacce: Telfar usa la pelle e fa benissimo

 

Il tranello nei nomi

È da notare che, en passant, Vanity Fair dia conto delle lamentele sui social di alcuni clienti di Telfar a proposito della scarsa resa dei materiali alternativi. Dalla qualità dei materiali dipende la durabilità del prodotto, chiosiamo noi. Telfar, evidentemente, si è resa conto che la pelle è la scelta migliore per comunicare affidabilità, innovazione e sostenibilità, soprattutto rispetto alla plastica. Che è ormai onnipresente nei nostri guardaroba e che crea non poche difficoltà quando viene camuffata con nomi che si ispirano a materiali naturali. È una questione annosa e da ultima Forbes pone l’accento sulla sempre crescente difficoltà di individuare la plastica nella nostra vita quotidiana a causa di diciture come “pelle vegana” o “pelliccia sintetica”. Non esistono, così come non esistono meriti green a prescindere di chi scarta i materiali animali.

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