I meccanici sorridono davanti alla galleria che mostra modelli storici di tutti i macchinari impiegati nelle varie fasi di lavorazione. Trance, tagliaguardoli, raspasuole, ribattitrici, frese: un intero banco di finissaggio accoglie i visitatori sotto il porticato di Palazzo Merula, sede del Museo dell’Imprenditoria Vigevanese, fondato nel 2005 grazie all’impegno del Rotary e del Comune.
Il valore della storia
Molto meno conosciuto del “cugino” Museo della Calzatura situato in Castello, questo spazio in realtà risulta fondamentale per conoscere la nascita e lo sviluppo dell’industria calzaturiera di Vigevano e della Lomellina. Si parte dagli albori, anzi dalle premesse: quelle dell’industria tessile (lana e seta, ma anche cotone) nell’800, per arrivare poi alla crescita e al passaggio al meccanico calzaturiero che ha dato origine ad uno dei distretti più importanti negli anni del boom post-bellico.
Patrimonio
All’interno del Museo dell’Imprenditoria Vigevanese macchine da cucire (di dimensioni più ridotte) si alternano alle immagini, ai dati, ai disegni e all’esposizione di tutti gli attrezzi del calzolaio e ai manifesti della Settimana Vigevanese (antesignana della mostra mercato, che poi divenne Micam). Dalle pareti occhieggiano generazioni di lavoratori: dagli artigiani ambulanti dell’800 agli operai in manovia di aziende come Ursus cuoio, successivamente Ursus Gomma, colosso da 30.000 paia di scarpe vulcanizzate al giorno alla fine degli anni ‘30.
Il regno degli storici
Questo è il regno degli storici: qui la specificità dell’esperienza produttiva emerge appieno. “Non è un museo facile o accattivante, ma è ricco e sempre in evoluzione – dice il responsabile Pierluigi Muggiati –: l’ultima innovazione consiste nell’installazione dei monitor che facilitano l’interazione, mentre la grande scommessa è quella che riguarda la sala della Vigevano del futuro, ancora tutta da immaginare e che per il momento viene utilizzata per conferenze e incontri”. (ac)