Cina, un solo mercato va ancora bene: quello sostenuto dal Governo

Cina, un solo mercato va ancora bene: quello sostenuto dal Governo

Alla fine di questo 2024 di crisi generalizzata c’è un solo mercato in Cina che promette ancora ampi margini di crescita. Al punto da spingere, in vista di prossimi tempi migliori, i brand europei e nordamericani a pianificare investimenti per l’apertura di store non solo nelle megalopoli, ma anche nelle grandi città di provincia. È quello degli arredi e dell’interior design: non a caso l’unico mercato che gode ancora dei benefici dello stimolo governativo al consumo.

Un solo mercato va ancora bene

È WWD a raccontare le speranze dei brand dell’arredo. “Resiliente è un buon aggettivo per definire il mercato cinese – dice Luca Fuso, CEO di Cassina e Zanotta (gruppo Haworth Lifestyle Design) –. È passato attraverso profonde trasformazioni, mentre sono nati e si sono velocemente sviluppati brand locali”. Oltreché resiliente, quello della Repubblica Popolare “resta un mercato primario – chiosa Andrea Gentilini di Luxury Living, gruppo che produce i marchi Versace Home, Trussardi e Bentley tra gli altri –. Quest’anno è stato complesso, ma gli investimenti nelle nuove aperture sono cruciali per arrivare a un recupero anticipato al 2025”.

 

 

Quello sostenuto dal Governo

Ci sono un paio di punti sui quali i brand concordano. Che il consumatore cinese vada assecondato nelle sue nuove esigenze per l’acquisto esperienziale. E che, per intercettare la domanda della nuova borghesia locale, non bisogna investire solo nelle capitali del lusso (Pechino, Shanghai, Hong Kong), ma anche nelle città di “secondo livello”. Come Zhuhai (2,2 milioni di residenti), Dalian (7,4 milioni), Taizhou (6 milioni), Changsha (10,4 milioni) o Tientsin (13,8), per fare qualche esempio. Ma il principale motivo di fiducia nell’espansione del mercato dell’arredo, WWD non lo nasconde, è nelle intenzioni di Pechino. Nelle misure di stimolo all’economia nazionale presentate a settembre un intero capitolo è dedicato al mercato immobiliare. È la crisi del real estate, d’altronde, ad aver rallentato la crescita del PIL cinese alle prospettive di +4% nel 2025. Il recupero del mattone promette di trasformarsi, detto banalmente, in nuove case da arredare.

Foto da Shutterstock

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