Il Supersalone chiude bene, il design di lusso riparte forte

Il Supersalone chiude bene, il design di lusso riparte forte

A inizio manifestazione gli organizzatori dichiaravano l’obiettivo dei 50.000 ingressi. Il Supersalone (5-10 settembre) ha chiuso con un bottino di oltre 60.000 presenze registrate. Per questo si può dire che la manifestazione è andata bene e che, è l’intero comprato del design di lusso a ripartire con convinzione. Secondo l’analisi Mediobanca, il settore è in fase di accelerazione e può chiudere il 2021 a +10% su base annua.

Il bilancio del Supersalone

Sono stati oltre 60.000 da 113 Paesi, dicevamo, i visitatori che hanno animato i padiglioni del Supersalone. Più della metà, comunicano gli organizzatori, sono stati operatori di settore e buyer (il 47% provenienti dall’estero). Mentre si attende il prossimo appuntamento (5-10 aprile 2022). Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano, può festeggiare. “Era importante fare un primo ma decisivo passo, esserci e dare un segnale all’intero Paese. Ci siamo riusciti – è il suo commento affidato a una nota –. Grazie al lavoro di tutti: le aziende che si sono messe in gioco, il curatore Stefano Boeri e il team di co-curatori, ma anche gli organizzatori, gli allestitori i designer e gli operatori della cultura e della comunicazione”. Il successo della manifestazione può dare slancio all’intero comparto del design di lusso. “Siamo stati una miccia che ha innescato una reazione a catena che ha coinvolto l’intera design community internazionale. Ora guardiamo al futuro, con rinnovata consapevolezza del valore e della storia di questo patrimonio collettivo e con la voglia di accogliere le nuove sfide”.

 

 

Le previsioni

Le aspettative di Mediobanca, dicevamo, sono positive. L’arredo d’alta gamma viene da un 2020 in flessione (-11%), ma è già in fase di recupero, con particolare picco nel settore living&sleeping (+12%). “Le prospettive dei mercati sono generalmente buone – commenta con MFF Erika Andreetta, analista di PWC –. Specie per quanto riguarda l’edilizia residenziale di lusso e per il contract in generale, anche aiutato da piani di spesa pubblica analoghi al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ci sono alcune nubi da diradare per quanto riguarda l’hospitality alto di gamma, che dipende ancora molto dai flussi turistici che sono incerti”.

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