La Cina chiude, e i cinesi fanno belle le loro case. Così belle che, a livello di mercato, si parla di boom dell’imbottito. Le aziende di arredamento del Paese asiatico beneficiano dell’incremento delle vendite e, di conseguenza, dei fatturati. In particolare dei prodotti in pelle. Se da un lato questo boom fa felici i produttori, dall’altro toglie loro il sonno: perché cominciano a scarseggiare i materiali per i rivestimenti.
In Cina il boom
Tra le aziende che vivono a pieno tale dinamica c’è Zhong Sheming, nella città di Shunde, nel Guangdong. Come riporta leatherbiz.com, il mobilificio ha registrato un aumento del 30% su base annua degli ordini di divani. La crescente domanda deriverebbe dalla volontà dei cittadini cinesi di investire nella propria abitazione. Come già osservato anche in Europa e negli States, le limitazioni imposte dal coronavirus costringono le persone a passare più tempo in casa. Per questo la vogliono più bella e confortevole. In Zhong Sheming diventa difficile rispondere a tutte le richieste a causa, dicevamo, della carenza di materiali. A rallentare l’approvvigionamento sarebbero naturalmente le restrizioni per il Covid-19.
Dove sono le pelli
Il problema principale riguarda gli ordini di pelli, solitamente in arrivo da Brasile, Vietnam, India e Italia. Anche i fornitori nazionali però avrebbero problemi. Anche in Cina, infatti, nell’ultimo periodo le autorità registrano nuovi focolai di CRV. Il tutto ha portato a un nuovo lockdown in alcune province, tra cui quella di Hebei e del relativo distretto conciario di Wuji. Prima della pandemia l’azienda raccoglieva gli ordini e poi acquistava le pelli. Ora, al contrario, cerca di fare delle scorte sapendo che la domanda non mancherà. (art)
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