La sedia Luchino di Flexform esalta le potenzialità della pelle

La sedia Luchino di Flexform esalta le potenzialità della pelle

Nella sedia da regista Luchino di Flexform disegnata dall’architetto italiano Antonio Citterio, la pelle ha un ruolo centrale. “Già me la vedo tra cinquant’anni, ancora lì con il suo cuoio un po’ consunto”. Così se la immagina Citterio, che in un’intervista ad AD motiva le scelte progettuali. Per la sedia, infatti, l’architetto è partito dal concetto di timeless – senza tempo – coniugando il legno con un materiale vivo e capace di evolversi nel tempo come la pelle. In altre parole, Il nuovo progetto porta avanti un racconto che diventa realtà grazie alle infinite opportunità che il materiale offre. Il risultato, quindi, non è solo una sedia che si ispira alla storia del cinema, ma un manifesto di come la pelle possa coniugare utilità e narrazione.

Durare per sempre

L’intenzione dietro al progetto è chiara: creare un oggetto che non si consumi nell’oblio del tempo ma che, al contrario, lo accolga e lo racconti. E la pelle si presta alla perfezione per questo racconto. Presentata al Salone del Mobile del 2024, la sedia oltre ad essere da regista, è anche una reinterpretazione di un grande classico. Realizzata con una struttura in legno pregiato e pelle, esalta la sintesi tra due materiali di origine biologica. A tenerli insieme, in più, ci pensano alcuni nodi metallici che garantiscono fluidità e leggerezza nei movimenti.

 

 

Il dono della sintesi

Luchino (che vuole essere un omaggio al regista Luchino Visconti) come ogni sedia da regista, porta con sé un bagaglio legato al mondo del cinema, che si arricchisce con un’anima più versatile. In un panorama dove il design ha scelto spesso il massimalismo, Citterio sottolinea l’importanza della sintesi: «I prodotti non devono essere espressivi, ma frutto di chiarezza. È così che si crea qualcosa di davvero senza tempo».

La scelta dei materiali

E con quale altro materiale, se non con la pelle? Diversamente dagli altri, evolve e sviluppa una patina “di vissuto” che ne arricchisce il fascino. Nel design, tra l’altro, rappresenta da sempre un’opportunità creativa – come nel caso delle sedie Wassily di Marcel Breuer, dove il cuoio teso definisce linee e volumi, o agli arredi di Poltrona Frau, che fanno della pelle il cuore pulsante dei progetti. In altre parole, porta con sé una simbologia intrinseca che la rende la scelta migliore per i progetti che invitano a una riflessione sul rapporto tra materia e tempo. La Luchino di Flexform non si limita a esistere, ma dialoga con chi la utilizza, celebrando ogni piega e ogni segno lasciato dal passaggio degli anni. (dc)

Immagini dal profilo IG di Flexform

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