L’arredo made in Italy se la cava bene. Design Holding è cresciuta nel 2022 e prevede di raggiungere il traguardo di 1 miliardo di euro di fatturato in pochi anni. Anche attraverso nuove acquisizioni. Mente il CEO del gruppo Daniel Lalonde ha smentito la possibilità di una IPO a breve. In aumento anche il fatturato del gruppo friulano Calligaris. Sono due realtà che confermano la leadership italiana nel mondo per questo settore.
Chi se la cava bene? Design Holding, ad esempio
Design Holding ha sede a Milano e fa capo a Investindustrial e Carlyle. Raggruppa marchi quali Flos, B&B Italia, Louis Poulsen, Maxalto, Arclinea, Azucena, Menu, by Lassen e Lumens. Produce in joint venture con la casa romana le collezioni Fendi Casa. Il gruppo ha battuto tutti i record nel 2022, arrivando a fatturare 867,8 milioni di euro, +25,8% sul 2021. Senza l’apporto dell’acquisizione compiuta l’anno scorso del gruppo danese Designers Company, e dei suoi marchi Menu e by Lassen, la crescita è del 15,7%. L’ebitda è di 211,8 milioni, pari al 24,4% dei ricavi. A WWD il CEO Lalonde dichiara di non aver intenzione di procedere con la quotazione in Borsa, come invece volevano i rumors. Viceversa, Design Holding è ben disposta a nuove acquisizioni per diventare la LVMH del settore casa. “Vogliamo fare acquisizioni che abbiano senso e siamo aperti a marchi che creino valore insieme”.
Ditre Italia +18%
Calligaris ha archiviato il 2022 con un fatturato di 250 milioni di euro, +8,3% rispetto al 2021. Oltre al marchio omonimo, il gruppo controlla Connubia, Fatboy, Luceplan e Ditre Italia. Quest’ultima, che produce divani in pelle, ha raggiunto i 33 milioni di euro di ricavi, +18% rispetto al 2021. Lo riporta Fashion network. La quota export del gruppo è del 73%. Le vendite online generano il 15% del fatturato. (mv)
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