L’imbottito tedesco che non va: Ewald Schillig porta i libri in Tribunale, tremano dipendenti e fornitori

Gli stipendi di luglio sono stati pagati, mentre le attività al termine delle ferie dovrebbero riprendere regolarmente (anche grazie alla fedeltà dei fornitori). Gli stessi fornitori, però, tremano (insieme ai dipendenti) perché la mancanza di liquidità avrà ricadute sui pagamenti. È all’insegna del difficile equilibrio tra volontà di andare avanti e difficoltà economiche, secondo la testata tedesca NeuePress, la quotidianità di Ewald Schillig, brand tedesco dell’imbottito che lo scorso 13 luglio ha portato i libri contabili in Tribunale. “La crisi dell’azienda è dovuta alla pressione sui prezzi dei concorrenti, specie dell’Est Europa – ha spiegato alla stampa il liquidatore nominato dal Tribuanale –. Stiamo analizzando i bilanci per studiare la soluzione ai problemi”. Sarà necessaria la ristrutturazione del debito e un intervento sulla pianta organica, lascia intendere il curatore. Presente in 10 mercati e dotata di 9 siti produttivi in 6 Paesi (230 gli addetti), Ewald Schelling genera vendite per 68 milioni annui.

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