Il Black Friday è alle porte e negli States sarà un trionfo da 720 miliardi, Alibaba si gode il record e promette impegno contro i falsi

Oltre 100 milioni di cittadini statunitensi sono pronti a spendere in media più di 1.000 dollari a testa, per uno shopping complessivo (ovvero in tutte le categorie merceologiche) da 720 miliardi di dollari. Sono le proiezioni di NRF (National Retail Federation, l’associazione USA del commercio al dettaglio) per la prossima edizione del Black Friday, la giornata di sconti che ogni anno segue la Festa del Ringraziamento. Anzi, considerando che il “Venerdì Nero” si incapsula in un weekend di shopping che parte col Thanks Giving e finisce il lunedì successivo col Cyber Morning, NRF prevede che in totale gli americani pronti a dare inizio alle compere natalizie sono più di 160 milioni. Occhio all’e-commerce: se, ancora secondo NRF, nel 2017 il canale digitale era cresciuto del 18% su base annua, raccogliendo 7,9 miliardi di dollari, quest’anno il tesoretto arriverà a 14 miliardi. Se i retailer statunitensi attendono il fatidico weekend di shopping per verificare le proprie valutazioni, a Pechino c’è chi può già tirare le somme sui propri affari: Alibaba, che in occasione dell’ultimo Singles’ Day ha venduto prodotti per 31 miliardi di dollari. Intervistato da New York Times, il presidente Michael Evans spiega, innanzitutto, che il risultato è ottimo per il gruppo che amministra, ma non va interpretato come un segnale confortante per l’incerta economia cinese: “Abbiamo processati fino a 325.000 pagamenti al secondo, gestendo poi 1 miliardo di spedizioni. Sono risultati che non farebbero pensare al rallentamento economico – le sue parole –, eppure non è così. Noi cresciamo, l’economia cinese no”. Su Alibaba e sulla sua credibilità, però, grava ancora il peso dei fake: “Diversi anni fa abbiamo deciso che per essere leader globali dell’e-commerce avremmo dovuto essere leader anche della protezione dei brand – rassicura Evans –. Ci lavoriamo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, in collaborazione con i brand e mettendo in campo iniziative anche offline per il rafforzamento del quadro normativo”. Di più, insomma, per ora Alibaba non può.

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