Farfetch entra nel second hand e, nel frattempo, piazza vendite superiori alle attese. Nel primo trimestre 2019 il portale del lusso ha registrato un incremento delle entrate del 38,6% a 174,1 milioni di dollari, mentre il valore della merce lorda (GMV) è aumentato del 43,2% su base annua a 419,3 milioni di dollari grazie alla crescita del 64,3% dei consumatori attivi, arrivati a 1,7 milioni. Secondo il fondatore e ceo di Farfetch, José Neves, “abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici che ci posizionano per una crescita sostenuta e costante nel 2020 e oltre. Nel complesso, siamo molto ben posizionati per continuare a catturare una quota significativa dell’opportunità nel mercato dei beni di lusso personali online”. Ad analisti e investitori, però, non è sfuggito il valore delle perdite al netto delle imposte del primo trimestre che è stato pari a 109,2 milioni di dollari, poco più del doppio (50,7 milioni) rispetto a un anno fa.
Una perdita che non incide, però, nella progettualità di Farfetch che ha lanciato Second Life, servizio che permette ai proprietari di borse di lusso di venderle in cambio di crediti da spendere sulla piattaforma principale. Una sorta di “auto second hand” che funziona così: i proprietari che decidono di mettere in vendita le loro borse non devono aspettare che qualcuno la compri, perché la stessa piattaforma, dopo due giorni lavorativi, offrirà un prezzo di acquisto. Una volta verificata l’originalità, il venditore riceverà il credito corrispondente da spendere sulla piattaforma principale. Farfetch introdurrà un progetto pilota di questo nuovo servizio nel Regno Unito e si concentrerà solo sulle borse. (mv)
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