Chi sarà il portale re del lusso online? Tante sono le piattaforme che aspirano al trono. Ma, al momento, nessuna di loro è riuscita ancora a sbaragliare la concorrenza. Di fronte a un mondo virtuale diviso in due blocchi, Amazon per l’Occidente e Alibaba per l’Oriente, il segmento più esclusivo è ancora frazionato. In molti, quasi tutti, stanno, però, cercando di conquistarne la leadership.
Re del lusso online
Il mondo della musica ha incoronato Spotify. Quello dell’hotellerie Booking.com. Il settore del lusso, invece, non ha ancora un player dominante in assoluto. Lo pone in evidenza un’analisi di The New York Times. Qualcosa si muove, ovviamente. Richemont e Alibaba hanno annunciato un co-investimento da oltre 1 miliardo di dollari in Farfetch. Questo ha in qualche modo avvicinato l’e-tailer guidato da Josè Neves a un altro protagonista dell’e-commerce di lusso, Yoox Net-a-Porter. Il quale, a sua volta, è di proprietà del gruppo Richemont. Ma un punto di riferimento, come negli altri settori, ancora non c’è.
Amazon, un po’ troppo “bazar”
Amazon non è rimasto a guardare, ma non è riuscito a fare piazza pulita dei rivali intorno a sé. Come mai? La teoria di The New York Times è che la sua reputazione da “grande bazar” cozzi con l’esclusività tipica del lusso. A ciò andrebbero aggiunti i casi di account che in passato hanno venduto sulla piattaforma prodotti fake. Ma gli strateghi della creatura di Jeff Bezos stanno lavorando per offrire un terreno migliore sia alle griffe che ai loro addicted. Intanto, la mossa di Alibaba su Farfetch dimostrerebbe come il colosso cinese dell’online abbia preferito “circumnavigare” quegli ostacoli. La guerra di lusso per il controllo del mondo online, insomma, ha avuto inizio.
Nella foto, da sinistra: Jack Ma (Alibaba), Federico Marchetti (Yoox), Jeff Bezos (Amazon)
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